Far germogliare i semi col calore di un computer

Chi ha detto che l'informatica non c'entra col giardinaggio?

15/11/2021 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Le piante hanno bisogno di sole e di calore, questo lo so persino io. Per germogliare, i semi (nei terreno o in contenitore) hanno più bisogno di calore ancora di più rispetto alle piante adulte, e non hanno cosi' bisogno di sole: per settimane ho tenuto sui davanzali di casa una quantità spropositata di vasetti con semi in attesa di germinazione, senza riscontrare nessun segno di vita. Non c’era abbastanza luce? I 17-20° all'interno di casa mia non bastano a favorire la germinazione?

Non ho una risposta precisa, ma ho pensato ad un’idea che avevo avuto tempo fa, riscaldare le mini-serre utilizzando dei microcomputer (ne parlai in Internet e il sogno dei soldi facili). In questo caso ho messo i contenitori col semi (e con la terra) vicino ad una fonte di calore, meno calda di un termosifone ma comunque con temperatura superiore all'aria della casa. La fonte di calore e' quella da cui vi sto scrivendo: un computer.

È bastato avvicinare al mio computer portatile un contenitore con semi pak choi (cavolo cinese) che non aveva prodotto germogli per oltre 20 giorni (di solito bastano cinque giorni o meno) per veder comparire nel giro di due sere le prime piantine. Senza luce (la stanza è poco illuminata), Il catalizzatore per la germinazione è stato soltanto il calore, che altrimenti sarebbe andato sprecato.

Un esempio di riciclaggio creativo applicato al calore generato dal computer...





Argomenti: informatica, Riciclaggio creativo

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